lunedì 2 giugno 2014

RECENSIONE: "HYBRID" DI KAT ZHANG

Ciao a tutti, nargilli! Eccoci qui con una nuova recensione di un libro che ho personalmente divorato, senza accorgermene sono passata dalla prima all'ultima velocità della luce. Come pian piano scoprirete, ho un debole per i distopici e Hybrid di Kat Zhang, il libro di cui voglio parlarvi oggi, è davvero intrigante e avvincente, sia nella narrazione che nello sviluppo dell'idea di base. Ma andiamo a vedere più approfonditamente di cosa si tratta!
 
Hybrid
di Kat Zhang
Serie: The Hybrid Chronicles #1
 
 
Goodreads rating: 3,82
Casa editrice: Giunti Y
Prezzo: 14,50 € 
 
Trama: Non dovrei più esistere ma sono ancora qui. In un mondo alternativo, ogni persona nasce con due diverse personalità, due anime. Con il passare del tempo, in modo naturale, l'anima dominante prende il sopravvento e quella recessiva viene dimenticata, scompare come un amico immaginario che ci ha tenuto compagnia solo nell'infanzia. Il sopravvivere delle due anime dopo la pubertà è illegale e visto dalla società come un'aberrazione da correggere. Ma in Addie, nonostante i suoi sedici anni, è ancora presente Eva, la sua seconda anima. Rannicchiata nella mente di Addie, Eva interagisce con l'altra parte di sé: come due vere sorelle, si amano, si proteggono, ma possono anche diventare gelose l'una dell'altra. Nonostante tutti i tentativi per difendere e nascondere l'esistenza della debole Eva, il segreto di Addie viene scoperto. 

Immaginate di vivere in un futuro in cui ogni neonato nasce con due anime, due personalità ben distinte a cui viene assegnato un nome, ma che devono condividere lo stesso corpo. Fino ai sette anni è assolutamente normale vedere sulle pagelle di scuola entrambi i nomi riportati sopra, come ad indicare che le due anime sono indissolubili e che si comportano esattamente come due sorelle o due fratelli, se non fosse per la consapevolezza che prima o poi una delle due dovrà morire. La recessiva dovrà scomparire per permettere all'altra di crescere, ma chi decide chi debba continuare ad esistere? Per questo, quando ciò non accade il governo è tenuto ad allontanare questi ragazzi alla loro famiglia: se l'anima recessiva non muore, sei un ibrido, una persona non stabilizzata con due anime, uno di quelli che furono perseguitati e sterminati nella guerra di Purezza. La vita di un ibrido non è semplice, si sentono molte dicerie, alcuni sostengono che vengano direttamente uccisi, altri che vengano sottoposti ad atroci esperimenti, ma solo una cosa è certa: l'America vuole mantenere la purezza dei suoi geni ed è disposta a tutto pur di distruggere questi ragazzi malformati.

Hybrid è un libro assolutamente spietato, un distopico che ci inserisce in un mondo in cui nemmeno i bambini vengono risparmiati, visto dalla doppia prospettiva di Eva/Addie, una ragazza ibrida, ovvero due anime in un solo corpo. Sappiamo fin dall'inizio che questa condizione è un segreto tra le due anime, nessuno eccetto Addie sa dell'esistenza di Eva che ovviamente è debole e relegata in uno spazietto del loro cervello. Tuttavia Eva sa benissimo come imporre il proprio volere sulla sorella, e quando la loro compagna di scuola Hally propone loro di andare a casa sua, è proprio lei ad incuriosirsi di ciò ed a convincere Addie ad accettare l'invito. Da quel momento capiamo che la vera protagonista del libro sarà proprio Eva, che grazie all'aiuto di Hally e del fratello Devon, riuscirà a prendere pian piano il controllo del corpo e ritornare alla pari della sorella. Infatti questi nuovi due amici sono anche loro ibridi, in Hally si nasconde Lissa e in Devon invece Ryan. Le cose tuttavia precipitano velocemente e nel giro di qualche pagina tutti e tre vengono catturati, allontanati dalle loro famiglie e rinchiusi nella Nornand Clinic, dove i medici cercano di strappare via dai loro piccoli pazienti l'anima recessiva.

"Ero terrorizzata. Avevo solo undici anni, e anche se per tutta la mia vita mi avevano detto che fosse completamente normale che l'anima recessiva scomparisse, non volevo andarmene."

Senza dubbi, il grande pregio di Hybrid è quello di saper coinvolgere il lettore senza creare confusione con la questione del doppio punto di vista; l'idea di base è intrigante e lascia al lettore la libertà di pensare come sarebbe effettivamente avere un'altra anima a cui essere legato, ma che si deve necessariamente lasciare andare. Per Addie ed Eva non è senza dubbio semplice, ma riescono abbastanza bene a dissimulare e si accorgono subito quando i loro amici cambiano personalità. Addie rappresenta la durezza di chi ha dovuto effettivamente celare il loro segreto, è intransigente e non ama i cambiamenti. Eva, invece, è l'emblema della libertà, quella tanto agognata che tuttavia non può raggiungere essendo confinata ad una semplice voce nel cervello. Quando scopre però di poter prendere anche lei controllo del corpo, la situazione si ribalta: Addie mostra tutte le sue fragilità e preoccupazioni, non è abituata a sparire dal proprio corpo, Eva invece perde la sua condiscendenza e inizia ad imporre anche il suo parere. Le due personalità, così descritte, sono complementari ma ben distinte, Kat Zhang occupa molto spazio concentrandosi sulle emozioni di entrambe e facendole interagire spesso tra di loro, non sempre in maniera pacifica: in alcuni passaggi, l'incomunicabilità tra Eva ed Addie è proprio il motore della storia. La doppia visuale può all'inizio sembrare caotica, ma col tempo diventa assolutamente comprensibile e scorrevole, anzi, contrappone la linearità di questo continuo dialogo tra Addie ed Eva al contesto delirante della clinica in cui vengono rinchiuse.

La descrizione degli altri personaggi, in particolare dei ragazzi ibridi, è efficace e realistica: avevo il timore, in alcuni punti, di non capirci più nulla tra quella marea di nomi e personalità, ma alla fine la Zhang spiegava nel dettaglio quello che succedeva e metteva in luce gli aspetti essenziali di questa continua dialettica tra le anime. Si tratta di bambini distrutti internamente ed esternamente, che soffrono ogni giorno di più e vivono un continuo conflitto tra loro stessi e il governo, che li stordisce di bugie riguardo alla loro inadeguatezza. C'erano momenti in cui mi mancava il respiro, tanto ero coinvolta nella storia: la sofferenza causata dalla clinica, le descrizioni degli interventi e delle condizioni miserabili a cui erano sottoposti questi bambini sono molto vivide e concrete, senza inutili fronzoli. Era un vortice da cui non riuscivo ad uscire, volevo scoprire immediatamente cosa sarebbe successo alla protagonista, se l'avrebbero privata di Eva proprio nel momento in cui stava riuscendo ad emergere, e cosa ne sarebbe stato di questi poveri innocenti.

Nel complesso la storia è ben distribuita, anche se avrei velocizzato l'inizio perché appunto la parte più coinvolgente e interessante è quella della clinica, quando davvero mi mancava il respiro; inoltre avrei sviluppato ulteriormente la figura della dottoressa Lyanne, che sembra a tratti buttata lì, e degli altri ibridi che aiutano Eva ed Addie nella loro fuga. Il finale del libro sembra quello di un autoconclusivo, anche se lascia aperte numerose questioni che penso verranno sviluppate nei  seguiti, come la gestione delle due anime, che si troveranno per la prima volta dopo molti anni alla pari.

Quindi, un libro davvero intrigante e innovativo nel mondo dei distopici, che riceve 4 stelle, solo perché alcuni personaggi potevano essere caratterizzati meglio e perché l'inizio risulta fino a pag. 100 un po' inutile. E voi, avete letto Hybrid o avete intenzione di farlo? Fatemi sapere se la mia recensione vi è piaciuta e, nel caso abbiate letto Once We Were, se questo seguito merita come il primo o no. Alla prossima, nargilli!

Marta (Cinnamon Cookie)

Nessun commento:

Posta un commento

Se ti è piaciuto questo post, scrivici! I tuoi commenti alimentano il nostro blog ed a noi fa sempre piacere sentire le tue opinioni e risponderti :3