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lunedì 22 dicembre 2014

CHI BEN COMINCIA #8


Ciao a tutti, nargilli! Benvenuti all'ottavo appuntamento con la rubrica Chi Ben Comincia, ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri, è passato più di un mese dall'ultimo incipit che ho pubblicato. Probabilmente starete aspettando un incipit natalizio, di quelli tutti sberluccicosi, stile lucine dell'albero, rossi e dorati, pieni di storie d'amore zuccherose. Invece nulla di tutto ciò: condividerò con voi l'inizio della mia attuale lettura, ovvero I segreti di Coldtown di Holly Black, di cui ho superato l'80% - fa lo stesso. Ecco a voi un po' di vampiri dark!


Tana si svegliò nella vasca da bagno. Aveva le gambe piegate e la guancia schiacciata contro il metallo freddo del rubinetto. Lentamente, una goccia le aveva inzuppato la maglietta sulla spalla e bagnato alcuni riccioli. Per il resto era asciutta, compresi i vestiti, cosa che constatò con sollievo. Sentiva il collo rigido, le facevano male le spalle. Ancora inebetita, sollevò lo sguardo verso il soffitto e osservò le chiazze di muffa simili alle macchie di Rorschach. Per un momento si sentì completamente disorientata. Poi si mise in ginocchio, sfregando la pelle contro lo smalto della vasca, e scostò la tenda di plastica. Il lavandino era pieno zeppo di bicchieri, bottiglie di birra e asciugamani appallottolati. La luce intensa e burrosa del sole di fine estate entrava da una piccola finestra sopra il water, ostacolata solo dalle ombre ondeggianti della ghirlanda d'aglio appesa davanti al vetro. Una festa. Giusto. Era stata a una festa del tramonto. - Ugh - gemette, afferrando la tenda per tenersi in equilibrio e strappando col suo peso tre anelli dal bastone. Le pulsavano le tempie in modo orribile. 

Che mi dite? Voi lo avete già letto o come me lo state leggendo proprio ora? Magari è sulla vostra wishlist natalizia *-* Alla prossima, nargilli!

Marta (Cinnamon Cookie)

lunedì 3 novembre 2014

CHI BEN COMINCIA #7


Ciao a tutti, nargilli! Benvenuti al settimo appuntamento con la rubrica Chi Ben Comincia, ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri, spero vi possa piacere la nostra Chi Ben Comincia: The Booklover Nargles Edition. Le regole sono semplici: condividerò con voi l'incipit del libro che sto leggendo o che devo leggere. Questo lunedì voglio parlarvi della mia lettura corrente, ovvero l'esilarante seguito di Guida Galattica per Autostoppisti: io adoro Douglas Adams, non avevo mai letto nulla di così assurdo e divertente allo stesso tempo. Così volevo condividere con oggi l'incipit del secondo libro, ovvero Ristorante al termine dell'Universo, che mi sta coinvolgendo tantissimo. Si inizia!



Ristorante al termine dell'Universo 
di Douglas Adams
Goodreads rating: 4.19
Casa editrice: Oscar Mondadori
Prezzo su Amazon: 9,50  
Il succo della storia fin qui. Al principio fu creato l'Universo. Questo fatto ha sconcertato non poche persone ed è stato considerato dai più come una cattiva mossa. Numerose razze sono convinte che l'universo sia stato creato da una specie di dio. Gli Jatravartid di Viltvodle VI credono invece che il cosmo sia nato da uno starnuto di un essere chiamato il Grande Scaravulso Verde. Gli Jatravartid, che vivono nel costante timore del giorno in cui ci sarà l'Avvento del Grande Fazzoletto da Naso Bianco, sono piccole creature azzurre fornite ciascuna di cinquanta braccia, ragion per cui sono stati gli unici, nella storia delle razze intelligenti, ad avere inventato il deodorante per le ascelle prima della ruota. La Teoria del Grande Scaravulso Verde non ha avuto comunque molto successo al di fuori di Viltvodle VI, perciò la ricerca di altre ipotesi che spiegassero la bizzaria dell'Universo è sempre stata costante.


Che dire, voi lo avete letto? Vi incuriosisce questo incipit? 
Alla prossima, nargilli!

Marta (Cinnamon Cookie) 

lunedì 13 ottobre 2014

CHI BEN COMINCIA #6


Ciao Nargilli! Anch'io sono tornata. Mi dispiace di non esserci stata ma tra scuola, casini vari,  non ho avuto un attimo libero. Purtroppo le verifiche non sono finite ma proverò a essere più presente. Oggi vi proporrò un incipit tradotto da me, da The Perfectionists, di Sara Shepard, l' autrice dei libri su cui è basata  di Pretty Little Liars.


The Perfectionists 
di Sara Shepard
Goodreads rating: 3.57
Casa editrice: Harper Collins
Prezzo su Amazon: 13,61 

In molti modi, Beacon Heights, Washington, assomiglia ad un qualsiasi ricco sobborgo. I dondoli da giardino cigolano nel venticello serale, i prati sono verdi e ben tenuti, e tutti i vicini si conosco. Ma questo satellite di Seattle è tutt'altro che nella media. A Beacon non è abbastanza essere bravo, devi essere il migliore. La perfezione e la pressione vanno di pari passo. Gli studenti qua sono tra i migliori del paese, e ogni tanto, hanno bisogno di sbollire un po'.  Quello che cinque ragazze non sanno, comunque, è che il vapore scalda quasi quanto una fiamma vera e propria. E qualcuno sta per bruciarsi.

Allora vi è piaciuto? Io lo trovo molto intrigante,talmente  tanto che l'ho letto quasi tutto ieri, al posto di studiare. Ora mi mancano solo un paio di capitoli, e mi è piaciuto moltissimo. Le protagoniste sono fantastiche, non come quelle sveglione delle loro colleghe di Pretty Little Liars. Che ne pensate? Vorreste leggerlo?
Alla prossima nargilli,

Laura

lunedì 15 settembre 2014

CHI BEN COMINCIA #5


Ciao a tutti, nargilli! Benvenuti al quarto appuntamento con la rubrica Chi Ben Comincia, ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri, è passato troppo tempo dall'ultima volta. Spero vi possa piacere la nostra Chi Ben Comincia: The Booklover Nargles Edition. Le regole sono semplici: condividerò con voi l'incipit del libro che sto leggendo o che devo leggere. Questa settimana ho deciso di iniziare Il Grande Gatsby, come vi avevo detto in Goodreads Mania QUI, prendendolo gratis su Amazon. In questo modo posso andare avanti nella mia A Classic per Month Challenge che ho trascurato durante i mesi estivi, siccome per la scuola dovevo già leggere dei classici e non volevo appesantirmi. Bene, si inizia!

Nei miei anni più giovani e vulnerabili mio padre mi diede un consiglio che non ho mai smesso di considerare. «Ogni volta che ti sentirai di criticare qualcuno», mi disse, «ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i tuoi stessi vantaggi». Non aggiunse altro, ma nel nostro riserbo siamo sempre stati sorprendentemente comunicativi e compresi che voleva sottintendere molto di più. Di conseguenza, sono incline a sospendere ogni giudizio, abitudine che mi ha aperto a un gran numero di persone strane e mi ha inoltre reso vittima di non pochi seccatori consumati. Una mente degenerata è lesta a riconoscere una simile caratteristica e ad attaccarvisi quando si manifesta in una persona normale, e fu così che al college mi ritrovai a torto accusato di essere un intrigante perché ero al corrente delle pene nascoste di uomini sregolati e misteriosi. La gran parte delle confidenze non erano cercate; ho spesso finto d’essere assonnato o assorto in altri pensieri o ho ostentato una frivolezza ostile non appena scorgevo agitarsi all’orizzonte il segno inconfondibile di una rivelazione intima; giacché le rivelazioni intime dei giovani, o perlomeno i termini nei quali i giovani le esprimono, sono di solito contraffatte e alterate da palesi omissioni. La sospensione del giudizio presuppone una speranza infinita. Ancora adesso temo che perderei qualcosa qualora mi dimenticassi che, come mio padre snobisticamente asseriva e io snobisticamente ripeto, il senso della basilare decenza viene distribuito in misura iniqua alla nascita. E, dopo essermi tanto gloriato per la mia tolleranza, giungo ad ammettere che essa ha un limite. La condotta può reggersi sulla dura roccia o affondare in paludi melmose, ma oltre un certo punto non mi interessa più su cosa si basa. 

Che mi dite? Voi lo avete già letto o come me ne avete sempre sentito parlare ma non vi siete ancora decisi ad acquistarlo? Alla prossima, nargilli!

Marta (Cinnamon Cookie)

lunedì 4 agosto 2014

CHI BEN COMINCIA #4


Ciao a tutti, nargilli!
Benvenuti al quarto appuntamento con la rubrica Chi Ben Comincia, ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri, dopo un secolo che non la pubblicavamoDa quando ho scoperto i lit blog questa è stata una delle mie rubriche preferite, un po' perché mi incuriosiva leggere gli incipit dei libri, un po' perché era veloce e leggera da leggere. Spero vi possa piacere la nostra Chi Ben Comincia: The Booklover Nargles Edition. Le regole sono semplici: condividerò con voi l'incipit del libro che sto leggendo o che devo leggere. Questa settimana si tratta de Quello che c'è tra noi di Huntley Fitzpatrick, che non sto teoricamente leggendo in questo momento ma che è al top della mia TBR list, quindi...


"I Garrett mi erano stati tassativamente vietati fin dall'inizio. Ma non è questo il motivo che li rende degni di nota. Ci trovavamo in giardino quel giorno di dieci anni fa, quando una vecchia berlina e un camion dei traslochi si fermarono proprio di fronte al cottage in legno, che confina con casa nostra. «Oh, no» sospirò sconsolata la mamma. «Speravo proprio di evitarlo.» «Evitare… che cosa?» urlò mia sorella maggiore, di otto anni, dal fondo del vialetto. Si era già stufata del lavoro che mamma ci aveva assegnato: piantare bulbi di giunchiglie nel giardino davanti a casa. Raggiunse a passo rapido la staccionata che separava le due proprietà e si alzò in punta di piedi per dare un’occhiata ai nuovi arrivati. Anch’io scrutai nello spazio tra due assi e, con mia grande sorpresa, vidi che nell’auto erano stipati due adulti e cinque bambini, come in quel numero che fanno i clown al circo.«Quella.» La mamma accennò alla macchina con la paletta da giardinaggio, mentre con l’altra mano si attorcigliava una ciocca di capelli biondo platino. «Ce n’è una in ogni quartiere: la famiglia che non taglia mai l’erba, che lascia giocattoli sparsi ovunque, che non pianta mai fiori e, se li pianta, li lascia morire. La famiglia sciatta che fa abbassare drasticamente il valore delle case del circondario. Eccola qua. Proprio accanto a noi. Hai infilato quel bulbo al rovescio, Samantha.»Girai il bulbo e strisciai le ginocchia nel terriccio per avvicinarmi di più alla staccionata, incapace di staccare lo sguardo dal padre, intento a tirare fuori un neonato dal seggiolino dell’auto mentre un bimbetto riccioluto gli si arrampicava sulla schiena. «Sembrano simpatici» osservai. Ricordo che a quel punto calò il silenzio. Alzai gli occhi su mia madre.Mi fissava scuotendo la testa con un’espressione indecifrabile. «La simpatia non c’entra niente, Samantha. Hai sette anni e ormai dovresti sapere quali sono le cose importanti. Cinque figli, santo cielo! Proprio come la famiglia di tuo padre. Follia pura.» Scrollò di nuovo il capo, indispettita. Mi avvicinai a Tracy e scrostai con l’unghia una scaglia di vernice bianca dalla staccionata. Mia sorella mi scoccò la stessa occhiata intimidatoria di quando la interrompevo con una domanda mentre guardava la televisione. «Il momento critico per me si aggira intorno ai ventidue mesi» la sentii confessare un giorno, al supermercato, in risposta a un’osservazione della signora Mason a proposito del suo ventre rigonfio. «Quando smettono di essere bebè. E io adoro i bebè.»La signora Mason reagì con un sorriso e un’alzata di sopracciglia, e poi si voltò stringendo le labbra con aria perplessa. Ma la signora Garrett sembrò non accorgersene, orgogliosa com’era di sé e della propria famiglia confusionaria. Cinque maschi e tre femmine, all’epoca dei miei diciassette anni.Joel, Alice, Jase, Andy, Duff, Harry, George e Patsy."«Lui però è carino» osservò, tornando a sbirciare oltre la staccionata. Mi girai e vidi un ragazzino che scendeva dal sedile posteriore dell’auto, con in mano un guantone da baseball, e andava a tirar fuori dal portabagagli uno scatolone pieno di attrezzi sportivi. Già all’epoca Tracy adottava la tattica di sviare il discorso, preferendo non pensare a quanto nostra madre trovasse faticoso farci da genitore. Papà se n’era andato senza salutare, lasciandola con una bambina di un anno, un’altra in grembo, un profondo disincanto e, per fortuna, il fondo fiduciario dei suoi genitori. Gli anni avevano dato ragione alla mamma sul conto dei nostri nuovi vicini, i Garrett. Il loro prato veniva rasato sporadicamente. Le lucine di Natale restavano appese fino a Pasqua. Il giardino sul retro era ingombro di roba: una piscina interrata, un trampolino, un’altalena, un castello per l’arrampicata. Periodicamente, la signora Garrett s’intestardiva a piantare qualche fiore di stagione – crisantemi a settembre, balsamine a giugno – e poi li lasciava avvizzire per occuparsi di cose più urgenti, come i suoi cinque figli… che con il tempo erano diventati otto. Nascendo più o meno a intervalli di tre anni l’uno dall’altro. «Il momento critico per me si aggira intorno ai ventidue mesi» la sentii confessare un giorno, al supermercato, in risposta a un’osservazione della signora Mason a proposito del suo ventre rigonfio. «Quando smettono di essere bebè. E io adoro i bebè.»La signora Mason reagì con un sorriso e un’alzata di sopracciglia, e poi si voltò stringendo le labbra con aria perplessa. Ma la signora Garrett sembrò non accorgersene, orgogliosa com’era di sé e della propria famiglia confusionaria. Cinque maschi e tre femmine, all’epoca dei miei diciassette anni.Joel, Alice, Jase, Andy, Duff, Harry, George e Patsy." 


Si tratta di un luuuuungo incipit, mi devo scusare con voi. Ma che ne dite, vi è piaciuto? A me mette ancora più voglia di leggere Quello che c'è tra noi, come se questo fosse possibile. Bene, abbiamo finito anche questa rubrica. Alla prossima, nargilli!

Marta (Cinnamon Cookie)

lunedì 9 giugno 2014

CHI BEN COMINCIA #3



Ciao a tutti, nargilli!  Benvenuti al terzo appuntamento con la rubrica Chi Ben Comincia, ideata da Alessia del blog Il profumo dei libriDa quando ho scoperto i lit blog questa è stata una delle mie rubriche preferite, un po' perché mi incuriosiva leggere gli incipit dei libri, un po' perché era veloce e leggera da leggere. Spero vi possa piacere la nostra Chi Ben Comincia: The Booklover Nargles Edition. Le regole sono semplici: condividerò con voi l'incipit del libro che sto leggendo o che devo leggere. Questa settimana tocca a I segreti di Amber House di Kelly Moore, Larkin Reed e Tucker Reed. Prendiamoci un minuto per ammirare questa splendida cover!


I Segreti di Amber House
di Kelly Moore, Larkin Reed, Tucker Reed 
Editore: Feltrinelli
Pagine: 365

"Avevo quasi sedici anni la prima volta che mia nonna morì. Era metà ottobre. Faceva ancora caldo e sembrava quasi estate, ma gli alberi si erano già vestiti di una livrea rossa e oro. A casa, a Seattle, avevamo solo alberi sempreverdi e toni sbiaditi di marrone. Quei colori vivaci lungo le rive del Savern furono la prima cosa di cui mi innamorai: l'autunno come dovrebbe essere.Ora è difficile ricordare quel primo giorno, come guardare una foto sott'acqua: l'immagine ondeggia, si muove, evanescente. Ma una parte di me non dimentica. E' importante attingere a quella parte, sforzarmi di ricordare. A volte, se mi concentro, i ricordi riaffiorano. Tutti, dal primo all'ultimo. E poi di nuovo daccapo, dall'inizio, a chiudere il cerchio" 


Questo incipit è davvero molto interessante e ti spinge a continuare. Ho appena finito questo libro, e nei  prossimi giorni arriverà la recensione. Voi l'avete letto? Vi è piaciuto? Questo inizio vi fa venire voglia di leggerlo tutto d'un fiato? Fatemi sapere il vostro parere. Alla prossima, nargilli!

Laura

lunedì 2 giugno 2014

CHI BEN COMINCIA #2


Ciao a tutti, nargilli!
Benvenuti al primo appuntamento con la rubrica Chi Ben Comincia, ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri. Da quando ho scoperto i lit blog questa è stata una delle mie rubriche preferite, un po' perché mi incuriosiva leggere gli incipit dei libri, un po' perché era veloce e leggera da leggere. Spero vi possa piacere la nostra Chi Ben Comincia: The Booklover Nargles Edition. Le regole sono semplici: condividerò con voi l'incipit del libro che sto leggendo o che devo leggere. Questa settimana si tratta de La Quinta Onda di Rick Yancey, libro che desideravo iniziare da tempo immemore.

"Intrusione: 1995  Non ci saranno risvegli. La mattina dopo, riaprendo gli occhi, la donna non avvertirà niente, solo una vaga inquietudine e la netta sensazione di essere osservata. Il disagio svanirà in meno di un giorno e di lì a poco verrà dimenticato. Il ricordo del sogno, invece, resterà un po' più a lungo. In quel sogno c'è un grosso gufo che, appollaiato sul davanzale della finestra, la fissa attraverso il vetro con enormi occhi cerchiati di bianco. La donna non si sveglierà. E nemmeno l'uomo al suo fianco. L'ombra proiettata sul letto non disturberà il loro sonno. E ciò per cui l'ombra è venuta -  il bambino dentro la donna addormentata - non sentirà nulla. L'intrusione non lacera la pelle, né provoca ai corpi coinvolti danni cellulari di alcun tipo. In meno di un minuto sarà finito. L'ombra si allontanerà. Non rimarranno che l'uomo, la donna, il bambino dentro di lei e l'intruso dentro il bambino, tutti addormentati. L'uomo e la donna si sveglieranno la mattina seguente, il bambino qualche mese dopo, al momento del parto. L'intruso dormirà ancora per diversi anni e si sveglierà quando ormai l'inquietudine della madre del bambino e il ricordo del sogno saranno svaniti da tempo. A cinque anni da quella notte, durante una visita allo zoo con il figlio, la donna vedrà un gufo identico a quello del sogno. L'episodio la turberà per ragioni a lei incomprensibili.  Non è la prima a sognare gufi nel buio.E non sarà l'ultima."


Si tratta proprio del prologo, in qualche modo, perché da questo punto in poi la storia comincia con la protagonista, ma sembra che questo dettaglio dell'intrusione sarà fondamentale... a me ha intrigato tantissimo, fin dalle prime righe! Voi cosa ne pensate? Avete anche voi letto La Quinta Onda?
Alla prossima, nargilli!

Marta (Cinnamon Cookie)

lunedì 19 maggio 2014

CHI BEN COMINCIA #1



Ciao a tutti, nargilli!
Benvenuti al primo appuntamento con la rubrica Chi Ben Comincia, ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri. Da quando ho scoperto i lit blog questa è stata una delle mie rubriche preferite, un po' perché mi incuriosiva leggere gli incipit dei libri, un po' perché era veloce e leggera da leggere. Dunque per la prima volta facciamo una rubrica non di nostra creazione! Spero vi possa comunque piacere la nostra Chi Ben Comincia: The Booklover Nargles Edition. Le regole sono semplici: condividerò con voi l'incipit del libro che sto leggendo o che devo leggere. In questo caso vi parlerò di Anna and The French Kiss di Stephanie Perkins, un libro dolcissimo.


"Here is everything I know about France: Madeline and Amélie and Moulin Rouge. The Eiffel Tower and the Arc de Trionphe, although I have no idea what the function of either actually is. Napoleone, Marie Antoinette, and a lot of kings named Louis. I'm not sure what they did either, but I think it has something to do with the French Revolution, which has something to do with Bastille Day. The art museum is colled the Louvre and it's shaped like a pyramid and the Mona Lisa lives there along with that statue of the woman missing her arms. And there are cafés or bistros or whatever they call them on every street corner. And mimes. The food is supposed to be good, and the people drink a lot of wine and smoke a lot of cigarettes. I've heard they don't like Americans, and they don't like white sneakers. A few months ago, my father enrolled me in boarding school. His air quotes practically crackled over the phone line as he declared living abroad to be a "good learning experience" and a "keepsake I'd treasure forever". Yeah. Keepsake. And I would have poited out his misuse of the word had I not been already freaking out." 
(ecco la traduzione italiana realizzata da Frannie, di Frannie Pan. Una lettrice tra le nuvole. Grazie mille! :3)
 
"Ecco tutto quello che so sulla Francia: Madeline e Amélie e Moulin Rouge. La tour Eiffel e l'Arc du Triomphe, anche se non ho idea di quale sia esattamente la loro funzione. Napoleone, Maria Antonietta e molti re di nome Luigi. Anche per loro non sono sicura di sapere cosa abbiano fatto ma credo abbia a che vedere con la Rivoluzione Francese, che ha a che vedere con la presa della Bastiglia. Il museo d'arte è il Louvre e ha la forma di una piramide e lì ci vive la Gioconda insieme alla statua della donna a cui mancano due braccia. E ci sono café e bistrot o come si chiamano loro ad ogni angolo. E mimi. Il cibo dovrebbe essere buono e le persone bevono molto vino e fumano molte sigarette. Ho sentito dire che detestano gli americani e le converse bianche. Alcuni mesi fa, mio padre mi ha iscritto ad un collegio all'estero. Avevo sentito crepitare attraverso il telefono le virgolette immaginarie mentre dichiarava che, quoto, vivere all'estero sarebbe stata "una buona metodo di apprendimento" e "un'esperienza che avrei conservato per sempre". Si. Esperienza. E io avrei sottolineato l'uso improprio della parona se non fossi già stata spaventata a morte."
Che ne dite? Vi interessa leggerlo o l'avete magari già letto? Io personalmente ho il cartaceo con la prima copertina, che adoro! La trovo molto più accattivante e lineare della seconda, che invece mi sembra grossolana. Fatemi sapere, nargilli!
Marta (Cinnamon Cookie)